→le attese

E tuttavia devo riconoscere che è così, l’architettura di una vita si fonde sulle attese. Il sipario si alza sui beati anni in cui ti balocchi con quel che farai da grande. Poi, a questa prima e dolcemente tragica fase — perché non c’è infanzia, credo, con un che di tragico — subentra la seconda, in cui, non più bambino ma comunque giovane, non smetti di crogiolarti, convinto che il meglio debba ancora venire. Infine il terzo segmento, che per me perdura da tanti di quegli anni che i precedenti mi sembrano un abbaglio dell’immaginazione. La fase nella quale, scoperto che il momento in cui diventare grandi è trascorso da un pezzo e non si ha più niente da attendere, si depongono le armi e l’eventualità della morte appare non dico gradita ma almeno una crudeltà non così priva di giustificazioni.

Tommaso Pincio. Il dono di saper vivere. Einaudi 2018

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